Con l’attivazione delle azioni di progetto, in linea con l’analisi dei fabbisogni effettuata, ci si propone di giungere al coinvolgimento di tutti i minori presenti nei nuclei familiari già oggetto di azioni di servizio (propriamente di Tutela o di sostegno e accompagnamento da parte dei servizi territoriali), così da non rischiare di attenzionare prevalentemente i minori portatori di disagio conclamato e già oggetto di prescrizioni dell’Autorità Giudiziaria.
Solo così, dedicando più forze ai soggetti fragili per condizioni familiari ma non ancora portatori di esplicito disagio, con un accompagnamento leggero ma costante nel tempo sarà possibile attivare nella relazione di aiuto le risorse presenti nei singoli soggetti e nell’ambiente familiare.
Obiettivo delle attività è de-silenziare i segnali prognostici di disagio, prima che si esplicitino, attivando le risorse familiari e direzionandone le competenze.
Compito degli operatori sarà aiutare i genitori a “vedere” i possibili scenari di criticità, oltre la narrazione esplicita, e co-costruire progetti specifici a favore dei figli.
L’azione congiunta degli attori adulti della rete (genitori, servizi, scuola ecc) dell’intera comunità dovrebbe portare ad un movimento di apprendimento positivo educativo e culturale capace di ampliarsi e replicarsi nel tempo.